Non so dove vivi tu che stai leggendo questo articolo.
Di sicuro vivi in un posto dove, almeno una volta l’anno, pur piccolo che sia, c’è un evento che perdura negli anni.
Che sia la festa del patrono, che sia un avvenimento sportivo, un avvenimento legato alla cultura, arte figurativa, musica, danza o cinema, che sia una sagra o la festa dell’oratorio.
Bene: per me uno di questi è il Gran Premio di Formula 1.
Da che ricordo, le prime settimane di settembre vivo immersa nella dimensione dell’evento.
Quando studiavo da bimba quello era il periodo in cui si avvicinava l’inizio della scuole, da studentessa universitaria era il momento in cui dovevo studiare per la prima sessione di esami con gli elicotteri che mi passavano sulla testa. Di sicuro il week end del Gran Premio è sempre stato quel week end che non sai se mettere le scarpe un po’ più chiuse o aperte estive, il week end in cui un po’ ti inizia a venir il dubbio di dover tirar fuori le cose più autunnali.
Il centro città si veste di esposizioni di macchine di tutte le marche, modelli e cilindrate dove ti offrono gadget un po’ improbabili (ma questa è solo la mia opinione).
Poi gli stand nel parco che vendono birra e panino con peperoni e salamella. Bhè, questo, per me, è sempre stato il top!
E c’è sempre stata una sensazione negli anni: che io fossi in viaggio con i miei genitori, per andare in università o verso il lavoro, ecco… dalla macchina scorgevo la segnaletica stradale per il circuito e immediatamente mi sentivo a casa, respiravo aria del Gran Premio di Monza.
Ancora prima di sentire gli elicotteri sulla testa, prima di vedere le macchine in centro, prima di assaporare il panino con peperoni e salamella, prima di chiedermi se l’aria fosse più freschina, ancor prima della gara… prima di tutto un cartello: ed è subito Gran Premio!
Il nuovo avanza… quest’anno il cartellone è cambiato… IO NON ME LO RICORDO COSI’!!!
Non ricordo questi colori, non ricordo queste scritte! Aiutooooooo cosa hanno fatto??? O cosa è successo alla mia memoria???
Eppure il nostro cervello è più potente di quanto pensiamo e benché il cartellone sia diverso da quello di prima, bene, il nuovo è bastato per ricordarmi il vecchio e, potenza delle ancore, è subito aria di Gran Premio, aria di CASA!

E tu: hai un’ancora che ti fa sentire a casa?

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